Settembre 2, 2023

Cefalee nei Bambini perchè ci sono e come si curano

  • Introduzione
  • I bambini soffrono di mal di testa?
  • Cosa sono le cefalee primarie?
  • Quando chiamare il medico se tuo figlio ha mal di testa?
  • Perché hai bisogno di sapere che tipo di mal di testa ha tuo figlio?
  • Cosa puoi fare per cominciare a prevenire il mal di testa di tuo/a figlio/a?
  • Cosa devi fare se tuo/a figlio/a ha mal di testa?
  • Quando capire se tuo figlio ha veramente un mal di testa?

Introduzione

Il Mal diTesta o Cefalea è una condizione clinica patologica che affligge in varie forme e misure bambini, ragazzi, adulti ed anziani, sia maschi che femmine, con una frequenza complessiva che può variare dal 71 al 96 % della popolazione. I costi emotivi, sociali e psicologici, le conseguenze sulle prestazioni scolastiche e lavorative, nonché il danno e il peso nelle relazioni affettive familiari, tra amici e colleghi, sono enormi.

Il grande business incentrato sul mercato degli anticefalalgici (antidolorifici e antinfiammatori) e vari dispositivi, con pubblicità continue su tutti i mass media, riviste e televisione, è una chiara testimonianza dell’ampiezza della problematica.

A questo va aggiunto il fatto che la maggior parte delle persone ricorre al “fai-da-te” per lungo tempo, favorendo la cronicizzazione del problema con conseguenze peggiori. Inoltre va considerato che la maggior parte delle visite diagnostiche è svolta da personale sanitario non adeguatamente specializzato né aggiornato. Ne consegue che il problema della diagnosi e cura della Cefalea è molto enorme e molto complesso, soprattutto se riguarda i bambini.

 

I bambini soffrono di mal di testa?

Il Mal di testa è uno dei problemi più comuni lamentati dai bambini e adolescenti, lo sapevi?

La prevalenza nella popolazione scolastica è stata stimata del 10-20% con un aumento progressivo man mano che i bambini crescono fino ad arrivare al 27-32% nell’età tra i 13-14 anni (se parliamo di attacchi mensili) e fino al 87-94% (se parliamo di almeno un attacco l’anno).Fino alla pubertà non si osserva una grande differenza tra i sessi ma man mano che l’età avanza, le femmine risultano quelle maggiormente colpite con un rapporto 2,5:1.

La prevalenza dell’Emicrania nella popolazione pediatrica va dal 3,3% al 21,4% ed aumenta passando dall’infanzia all’adolescenza.

La comparsa della classica emicrania raggiunge il picco massimo all’età di 7 – 13 anni e il 50% dei pazienti sofferenti di Emicrania giovanile continueranno ad avere questo disturbo nell’età adulta. La maggior parte degli adulti con mal di testa, hanno cominciato da piccoli e il 20% di loro ha sviluppato questo disturbo prima dei 10 anni.

Molti mal di testa nei bambini sono benigni cioè non sono sintomi di patologie gravi. Generalmente chi soffre di emicrania ha qualcuno in famiglia che ne ha sofferto o ne soffre.

La Cefalea Tensiva che è la forma più comune di mal di testa sia per gli adulti che adolescenti, ha una prevalenza che va da 5,5% al 26% nei bambini tra i 6 – 12 anni, che arriva al 53,2% tra i 7 – 14 anni.

Bambini e adolescenti con mal di testa , in particolare emicrania, hanno le conseguenze peggiori rispetto ai coetanei senza mal di testa, in termini di qualità della vita, rendimento scolastico, presenza di sintomi somatici (dolori addominali), ansia e disturbi dell’umore, come la depressione.

A causa di questo impatto così negativo l’Organizzazione Mondiale della Salute ha classificato il mal di testa tra le 10 condizioni più disabilitanti per entrambi i sessi, e tra le 5 peggiori per le donne.

Le Cefalee Primarie, in particolare l’emicrania, sono in comorbidità con diverse condizioni patologiche. Cioè sono associate a pre-esistenti condizioni influenzandosi negativamente a vicenda. Nei bambini in particolare sono associati a:

  1. depressione e ansia,
  2. epilessia,
  3. disturbi del sonno,
  4. iperattività o deficit d’attenzione ADHD,
  5. sindrome di tourette e disturbi caridovascolari.

Cosa sono le cefalee primarie?

Esiste una classificazione internazionale delle Cefalee recentemente aggiornata. Le cefalee sono classificate in 3 gruppi:

  • Le “Cefalee Primarie” – sono quei disordini neurologici la cui eziologia viene considerata “multifattoriale”. Una causa specifica della loro origine non si conosce e numerosi fattori sembrano influenzarne lo sviluppo ed il mantenimento. In questo gruppo ci sono l’emicrania, la cefalea tensiva, le cefalee autonomiche trigeminali tra cui la cefalea a grappolo, e altre forme primarie particolari.
  • Le “Cefalee Secondarie” sono quelle – come suggerisce la parola stessa- che conseguono invece ad un problema specifico : un trauma osseo craniale o cervicale, un problema circolatorio, effetti avversi di medicine, infezioni, tumori e così via. La Cefalea Cervicogenica – che è una delle forme più comuni – è quella secondaria a dolori e disordini dei muscoli o delle articolazioni cervicali, la cefalea da disordine delle articolazioni temporomandibolari, la cefalea post traumatica cervicale sono altri esempi molto diffusi comuni.
  • Le “neuropatie craniali dolorose, dolori facciali e altri mal di testa” di cui fanno parte la nevralgia trigeminale, la nevralgia occipitale, la nevralgia glossofaringea, la nevrite ottica e tutte quelle forme che non rientrano nei primi 2 gruppi.

 

Quando chiamare il medico se tuo figlio ha mal di testa?

Si consiglia di consultare un medico specialista in neurologia o medicina clinica che si occupi nello specifico di cefalee (in Italia queste sono le uniche figure affidabili) quando tuo figlio ha mal di testa molto frequenti o sintomi nuovi, inusuali.

La frequenza, cioè il numero di attacchi, è il dato più importante da considerare sempre. E’ bene ricordarsi che gli attacchi si calcolano in base alla durata (inizio e fine) e non ai giorni di manifestazione.

Se il mal di testa inizia giovedì e non sparisce fino a sabato, questo è un attacco che dura 3 giorni e non sono 3 mal di testa indipendenti. E’ molto importante ed utile tenere un diario degli attacchi in cui segnare di volta in volta quando inizia, dove sono comparsi i sintomi (sulla fronte, sul collo, nell’occhio), che intensità hanno avuto (generalmente si pensa ad una scala che va da 0 = nessun dolore, a 10 = il peggior dolore provato nella propria vita, e si esprime un giudizio riguardo l’intensità del mal di tetsa), quanto è durato l’attacco, come è insorto (stava facendo qualcosa, ha mangiato qualcosa, bevuto…), come si è ridotto (assumendo farmaci, quali? riposandosi, dormendo? Etc).

Molto importante è fare attenzione a quali segni e sintomi precedono il mal di testa.

Questo potrà aiutare in futuro a individuare eventuali fattori scatenanti o “trigger” , capire in anticipo quando sta per arrivare e intervenire in tempo per ridurlo o arrestarlo! Sono tutte informazioni utilissime per inquadrare il problema ed agire nel modo più preciso. Il medico potrebbe eventualemnte indicare degli approfondimenti diagnostici (Tac, Risonanza magnetica, radiografia) per eliminare ipotesi di problemi più seri. I campanelli d’allarme più importante da tenere in considerazione sono:

  • mal di testa che svegliano il bambino di notte
  • vomito la mattina presto, senza nausea
  • mal di testa durante la scuola, senza aver fatto colazione
  • mal di testa che aumentano di frequenza o peggiorano di episodio in episodio senza ragione specifica
  • cambiamenti di personalità , relazioni “pericolose”
  • il bambino/la bambina si lamentano con espressioni tipo “è il mal di testa peggiore che abbia mai avuto”, “non mai sentito così male”
  • il mal di testa è diverso nei sintomi e aree di comparsa dagli altri precedenti
  • mal di testa con febbre o rigidità del collo e dolore sotto-nucale
  • mal di testa dopo un incidente o trauma cervicale o facciale
  • mal di testa dopo l’impiego di apparecchi ortodontici o interventi dentistici o bite

 

Perché hai bisogno di sapere che tipo di mal di testa ha tuo figlio?

I bambini possono soffrire di diversi tipi di cefalea che possono anche coesistere e sovrapporsi. La visita medica specialistica serve a ridurre o eliminare dubbi o ipotesi di patologie serie e pericolose. Il corretto inquadramento secondo le linee guida internazionali può permettere una cura profilattica precisa evitando il dannoso fai-da-te che è la causa principale di cronicizzazione e peggioramento della cefalea. Può permettere di individuare i fattori scatenanti o “trigger” che facilitano lo sviluppo della cefalea e sui quali è possibile intervenire.

Può permettere di classificare la cefalea come “secondaria a…” e dunque intervenire sul fattore causante e risolvere il problema in modo più preciso e risolutivo.

Ad esempio oggi sappiamo dalla ricerca scientifica che i muscoli e le articolazioni del collo o della mandibola hanno un ruolo importante in numerose forme di cefalea. Ad esempio i cosidetti Trigger Point Miofasciali o Punti Grilletto Muscolari possono scatenare e peggiorare la cefalea. Una valutazione specifica con un fisioterapista specializzato può evidenziare subito il loro ruolo ed intervenire manualmente per migliorare sintomi e segni.

Cosa puoi fare per cominciare a prevenire il mal di testa di tuo figlio?

Fare attenzione a ciò che precede gli attachi, cosa accade prima e durante, cercare di individuare i cosidetti Fattori trigger cioè i fattori scatenanti (postura, movimenti, alimenti, clima, sonno, stress etc) che variano da persona a persona. Evitare il fai-da-te soprattutto nell’assumere farmaci. Fondamentale e di grande aiuto è tenere appunto un diario (va benissimo anche un quadernino, il diario di scuola, o l’agenda del cellulare o tablet dei genitori) su cui annotare tutto quello che succede prima di un attacco, durante e dopo e recarsi in visita da uno specialista se non lo si è mai fatto.

Altri accorgimenti generali importanti riguardano la dieta alimentare e il sonno:

  1. Bere molta acqua , evitare la caffeina e le bevande gassate
  2. mangiare in modo regolare ed equilibrato, non saltare pasti e attenzione ai cibi da evitare
  3. Dormire almeno 7-8 ore in modo regolare (rispettare i tempi , andare a leto e svegliarsi alle medesime ore) perché la fatica e la stanchezza possono favorire il mal di testa
  4. ridurre gli stress psicofisici ed ambientali (non far fare a tuo figlio mille cose al giorno, equilibra i suoi tempi, considera gli spostamenti e distanze)
  5. seguire le indicazioni mediche in modo regolare e preciso (se il medico ha impostato una cura preventiva profilattica a base di integratori o medicinali è importante seguirla in modo regolare per il periodo indicato per poter valutare bene gli effetti)

 

Cosa devi fare se tuo figlio ha mal di testa?

  • se si ha già una prescrizione medica precisa, seguire quella subito con le medicazioni al bisogno
  • compilare il diario
  • insegnare a tuo figlio cosa fare (riconoscere i segnali, prendere il farmaco giusto , cosa spiegare a scuola etc)
  • incoraggiare tuo figlio a parlarne senza paura

Quando capire se tuo figlio ha veramente un mal di testa?

Riconoscere i segni e sintomi attraverso il diario può aiutare in questo. Ad esempio possiamo capire che sta arrivando o avendo veramente un mal di testa perché abbiamo riscontrato che quando questo accade lui:

  1. si siede e si mette tranquillo su una sedia, sul divano e non guarda la tv
  2. non vuole parlare molto
  3. si addormenta fuori orario senza un motivo prciso (ha fatto sport)
  4. ha nausea, vomito o altri disrtubi interni senza causa precisa
  5. la luce e i suoni o gli odori gli danno fastidio
  6. si sente stanco e vuole stare da solo in camera

Riconoscere questi segni permette di capire e far capire che il problema è reale e si deve fare qualcosa.

 

Referenze per i dati:

Bellini et al, Headache and comorbidity in children and adolescents. The Journal of Headache and Pain 2013, 14:79

ACHE, American Headache Society and Migraine Association, Patients general information

McGrath P, Hillier L, The child with headache: diagnosis and treatment IASP press, Seattle 2001, p.1, p. 29-56, p.159

Bille, B. Migraine in childhood and its prognosis. Cephalalgia: an International Journal of Headache, 1981, 1, 71-75

Bille, B. Migraine in children: prevalence, clinical features, and a 30 year follow-up, in Migraine and Other Headaches (eds M.D. Ferrai and X. Lataste), 1989, Parthenon, Park ridge, NJ