Emicrania con Aura

Emicrania con Aura

Una forma comune di emicrania caratterizzata da sintomi neurologici specifici

Emicrania con Aura: cosa è

L’ Emicrania con Aura (ECA) è una condizione neurologica funzionale:

  1. primaria o “sine materia” nel senso che non ci sono agenti patogeni specifici causativi;
  2. complessa, perché coinvolge molte aree diverse del sistema nervoso centrale e periferico;
  3. sistemica, perché coinvolge tutto l’organismo alterando la funzionalità del sistema neurovegetativo, affettivo, cognitivo e sensoriale;
  4. severa e disabilitante, perché i livelli di dolore e di disabilità compromettono la vita personale, lavorativa e socio-famigliare;
  5. ricorrente, perché può presentarsi più volte nell’arco di un mese;
  6. multifattoriale, perché numerosi fattori di natura diversa possono avere un’azione eccessivamente stressante e provocativa sul sistema nervoso e favorire la precipitazione nonché la persistenza degli attacchi.

L’ Aura è il termine utilizzato per descrivere specifici sintomi neurologici transitori che anticipano la comparsa dell’emicrania classica e si sviluppano in un arco temporale che va dai 5 ai 60 minuti. Si può anche avere solo l’aura e nessun mal di testa successivo.

La frequenza di questo fenomeno e i relativi attacchi possono variare da una volta l’anno a diversi e numerosi episodi nello stesso mese.

Circa il 10-30% delle persone con emicrania sperimentano questo tipo di forma.

Emicrania con Aura: la “causa”

In primis bisogna comprendere che la “causa” dell’emicrania in generale risiede nel substrato neurologico di base della persona affetta.

Il sistema nervoso centrale delle persone con una forma di emicrania presenta delle caratteristiche di funzionamento molto particolari e questo è dovuto in parte alla genetica, in parte alle caratteristiche personali, nonché all’ ambiente e allo stile di vita.

Chi soffre di emicrania ha una soglia di irritazione e di tolleranza più bassa verso gli stimoli della vita in generale e di conseguenza ha più difficoltà a rispondere in modo adattivo alle variazioni fisiologiche ed emozionali dell’omeostasi quotidiana.

Le cellule nervose delle persone con emicrania sono per natura più attente (ipervigili), più recettive e sensibili. Ma soprattutto sono naturalmente iper-reattive (“hyperresponsive”). Nei momenti di squilibrio omeostatico possono tendere, infatti, ad interpretare in modo amplificato o esagerato gli stimoli ricevuti (anche se sono “normali” e “innocui”) e di conseguenza possono irritarsi più facilmente e più velocemente. Dopo questa irritazione iniziale possono “sensibilizzarsi” cioè diventare iper-sensibili. In questa condizione, l’interpretazione degli stimoli successivi viene ancor più amplificata e anche distorta provocando l’attivazione di meccanismi “protettivi” che fanno precipitare l’ attacco di cefalea.

Oggi si parla di cervello emicranico come di un “super-cervello”, con un metabolismo accelerato e alterato, e circuiti neuronali sviluppati in senso pro-nocicettivo per finalità evolutive. Un cervello iper-attento e vigile, che capta tutto e non filtra nulla, sempre pronto all’azione e iperreattivo, dunque facilmente e velocemente “stressabile” in eccesso.

Nelle persone con emicrania, tutto ciò che può essere interpretato come un pericolo o può determinare un’esperienza dolorosa, può di fatto agire da fattore scatenante per un attacco.

Il mal di testa è il sintomo, è la sirena d’allarme che suona quando la fiamma si è appena accesa o quando l’incendio (infiammazione nervosa) è ormai divampato.

Nel caso dell’ Emicrania con Aura, l’incendio del mal di testa è preceduto da un complesso di sintomi neurologici principalmente visivi: l’ Aura appunto.

L’ Aura è il risultato della cosidetta Cortical Spreading Depression (CSD). Con questa espressione si intende un disturbo locale delle funzioni corticali caratterizzato da una soppressione temporanea (“suppression”) dell’attività elettrica spontanea corticale (“cortical”) che coinvolge dinamicamente e lentamente (“spreading”) il cervello.

Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta nel 1944 da Aristides A.P. Leão, PhD at Harvard University, studiando l’epilessia.

Alla base di questa CSD ci sarebbero anomalie genetiche e alterazioni dell’omeostasi biochimica delle cellule corticali, la cui complessa regolazione e il cui mantenimento sono fondamentali per la normale e corretta attività elettrica cerebrale.

Quando gli equilibri omeostatici tra le pompe ioniche di potassio, sodio e calcio si alterano, si crea dapprima un’onda di breve e intensa eccitazione (soprattutto della corteccia visiva) seguita da una inibizione dell’attività neuronale che dura circa 15-30 minuti e che si propaga alla velocità di 2-6mm al minuto lungo tutta la corteccia.

Questo fenomeno neuronale può andare a irritare i nocicettori meningeali e il complesso trigemino-vascolare innescando l’infiammazione neurogenica sterile alla base del mal di testa successivo. Quando ciò accade abbiamo l’attacco di emicrania con aura vero e proprio, oppure possiamo avere la “tipica aura senza mal di testa”. 

Non c’è una lesione o un danno in testa, ma ci sono tanti fattori che da soli o insieme possono stressare eccessivamente il sistema nervoso e favorire l’azione di altri fattori che determinano questa “depressione funzionale transitoria” in determinati momenti di squilibrio e contesti stressanti.

Ci sono dunque “fattori stressor” che predispongono o “preparare il terreno” su cui poi agiscono “fattori sensibilizzanti” (“senzitizers”) e “fattori trigger” che fanno precipitare l’attacco.

I principali fattori irritativi da indagare sempre per l’emicrania sono:

  • i disturbi del sonno,
  • scarsa o errata alimentazione (assunzione eccessiva di zuccheri, di prodotti industrializzati o chimicamente pro-infiammatori),
  • i disordini muscolo-scheletrici cervicali o mandibolari (che sono presenti in ben oltre il 70% dei pazienti),
  • gli stress psico-emotivi eccessivi,
  • lo stile di vita e i farmaci (uso eccessivo o sregolato),
  • altre patologie in comorbidità (in particolare nervose, metaboliche o cardiovascolari).

Emicrania con Aura: sintomi 

L’Emicrania con Aura presenta sintomi caratteristici. L’aura dura 5-60 minuti, in media 20 minuti, e viene seguita da un mal di testa molto intenso che ha le caratteristiche dell’emicrania classica.

I sintomi premonitori o “d’allarme” (prodromi) che spesso anticipano di qualche ora o giorno l’attacco e vengono confusi e riportati come aura sono:

  • fatica e difficoltà di concentrazione,
  • rigidità cervicale,
  • sensibilità agli stimoli luminosi e ai rumori,
  • nausea,
  • visione offuscata,
  • sbadigli frequenti e pallore.

I disturbi neurologici visivi son quelli che caratterizzano maggiormente l’aura e interessano circa il 90% delle persone affette e consistono in:

  • linee zigzag vicino il punto di fissazione,
  • spots / punti neri nel campo visivo,
  • spots / punti colorati,
  • stelline o scintille,
  • luci lampeggianti,
  • visione a tunnel,
  • cecità temporanea.

Altri disturbi sono:

  • intorpidimento, torpore,
  • formicolio,
  • sensazione di “aghi e spilli” nelle braccia o nelle gambe,
  • debolezza di una parte del corpo,
  • capogiri o sensazione tipo vertigine,
  • disturbi del linguaggio o dell’udito,
  • paura, confusione, perdita di memoria,
  • paralisi parziali o svenimento.

Quando l’ Aura include deficit motori allora si parla di Emicrania Emiplegica (codice 1.2.3).

Emicrania con aura: il ruolo del rachide cervicale  

I disordini e dolori cervicali sono spesso in comorbidità, cioè sono co-presenti all’emicrania. È stato osservato che il 70%-90% delle persone con emicrania presenta problemi cervicali prima, durante o dopo gli attacchi. Purtroppo questa verità viene spesso ignorata o considerata solo come “conseguenza” cioè il dolore cervicale è solo un sintomo dell’emicrania stessa.

Questo “pregiudizio” impedisce spesso di valutare il rachide cervicale – cioè il collo – e verificare il suo ruolo e la sua influenza sulla cefalea del paziente. In questo modo si perde una fondamentale occasione di miglioramento soprattutto perché recenti studi hanno dimostrato che in alcune persone con emicrania, la presenza di problemi cervicali rappresenta un fattore irritativo e provocativo per lo sviluppo o mantenimento della condizione neurologica.

Esistono delle connessioni nervose peculiari tra i muscoli e le articolazioni del rachide cervicale superiore e la testa, e i disordini cervicali sono in grado di stressare in modo eccessivo il sistema nervoso centrale e favorirne l’irritazione e l’ iper-sensibilizzazione.

Cosa significa? Significa che il sistema nervoso di una persona con emicrania, già per natura più sensibile, può divenire ipersensibile ed ipereccitabile a causa di problemi cervicali.

La conseguenza è che diventa più facile per il cervello interpretare in maniera esagerata o anomala ogni stimolo nuovo o successivo (anche se neutrale o innocuo) e innescare reazioni che producono l’esperienza dolorosa del mal di testa.

I sintomi dell’ emicrania sono la risposta di allarme e protezione del cervello. Sono la sirena di emergenza che si accende perché qualcosa non funziona più in modo ottimale e un’ incendio si è acceso.

E la causa “periferica” di questo incendio può essere un problema del rachide cervicale!

Inoltre, i disordini cervicali possono produrre e riferire dolori e altri sintomi sulla testa, simulando delle vere e proprie emicranie o cefalee di tipo tensivo che possono essere mal interpretate e diagnosticate (soprattutto se non si eseguono test manuali sul paziente).

Le forme di “probabile emicrania” – cioè quelle in cui manca almeno un criterio diagnostico specifico – sono numerose e sotto-diagnosticate e possono in realtà essere forme di cefalea di origine cervicale in comorbidità (cefalea cervicogenica o cefalea miofasciale cervicale).

Non solo, ma anche i disordini delle articolazioni e dei muscoli cranio-mandibolari possono avere lo stesso ruolo provocativo.

Per questo motivo ogni persona che soffre di emicrania ha il diritto e deve ricevere un’accurata valutazione della funzionalità del rachide cervicale soprattutto quando lamenta dolori e rigidità del collo giorni prima degli attacchi di cefalea!

Risolvere i disordini cervicali latenti e co-presenti può migliorare notevolmente l’andamento dell’ emicrania e ridurre il rischio di cronicizzazione.

Emicrania con Aura: criteri diagnostici

L’Emicrania con Aura è un disordine neurologico complesso e ciclico che necessita in primis la visita con un medico neurologo esperto in cefalee. Allo stesso tempo può beneficiare di una valutazione muscolo-scheletrica con un fisioterapista esperto in cefalee nonché di una valutazione con nutrizionista e/o psicologo.

Esiste una nuova e aggiornata versione del sistema Internazionale di Classificazione dei Disordini con Mal di Testa – ICHD-3 che mette a disposizione dei clinici i criteri essenziali per fare diagnosi di una forma di cefalea. Un persona può ricevere una o più diagnosi. Infatti in base ai sintomi, alla storia personale, alla familiarità e ad altre patologie in atto, in una persona si possono differenziare forme diverse di cefalea.

 

EMICRANIA CON AURA (1.2)

A.

Almeno 2 attacchi che soddisfino completamente i criteri B – C

B.

Uno o più dei seguenti sintomi dell’ Aura, completamente reversibili:

– sintomi visuali

– sintomi sensoriali

– disturbi disfasici del linguaggio 

– sintomi motori

– sintomi del tronco encefalico

– sintomi retinali

C.

Almeno due delle seguenti 4 caratteristiche:

1.     Almeno un sintomo dell’aura deve svilupparsi gradualmente sopra ³ 5 minuti e/o due o più sintomi compaiono in successione

2.     Ogni sintomo dell’aura dura 5 – 60 minuti

3.     Almeno un sintomo dell’aura è unilaterale

4.     L’aura è accompagnata o seguita entro i 60 minuti da un mal di testa

D.

Il mal di testa non rispecchia alcun altro tipo di diagnosi ICHD-3 ed è stata esclusa la possibilità di un attacco ischemico transitorio

 

PROBABILE EMICRANIA CON AURA (1.5.2)

A.

Gli attacchi di Mal di testa soddisfano tutti tranne uno i criteri A-C di 1.2 Emicrania con Aura o ogni suo sottotipo

B.

Il mal di testa non soddisfa alcun altro criterio ICHD-3 di altre forme di mal di testa

C.

Il mal di testa non rispecchia alcun altro tipo di diagnosi ICHD-3

 

Emicrania con Aura: cura e terapia

L’Emicrania con aura necessita un approccio terapeutico multidisciplinare con interventi mirati ai fattori “stressors” che irritano il sistema nervoso favorendo l’aura e gli attacchi di mal di testa. Ci sono terapie farmacologiche e non-farmacologiche specifiche e valide in base al quadro clinico e alle caratteristiche psico-fisiche della persona affetta ma bisogna far riferimento a professionisti aggiornati e seguire un Percorso Terapeutico multidisciplinare come quello proposto dalla CMT.

Autore dell’articolo Dott. Riccardo Rosa FT, MOst


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